Triora, il paese delle streghe
Un borgo antico immerso nella Valle Argentina dove ogni angolo racconta antiche leggende
Profuma di pane buono e di storie antiche, questo borgo immerso nella verdissima Valle Argentina, a solo mezz’ora di automobile da Arma di Taggia. A Triora ogni angolo vi può raccontare storie di strie e di basue, di streghe e magie. Alcune donne di Triora nel 1588 furono vittime di uno dei più sanguinosi processi per stregoneria in Liguria. Tutto è rimasto documentato negli atti che sono in mostra nel piccolo Museo Etnografico e della Stregoneria, all’inizio del paese.
Merita una visita anche la Cabotina, una piccola costruzione dove la leggenda narra che si riunissero le streghe. Visitare questo antico borgo è un vero piacere anche per la gola. Tra i prodotti tipici è da gustare il pane di Triora: scuro e casareccio, preparato con farina e crusca, fa parte dell’associazione dei 37 Pani d’Italia. È delizioso spalmato con un antico formaggio d’alpeggio: il bruss o bruzzo, ricotta fermentata con erbe e spezie dal sapore leggermente piccante.
Passeggiare per il borgo lungo i carruggi, sotto volte e archi scavati nella roccia, negli antri scuri di case diroccate, è come tornare indietro nel tempo. Ogni angolo mostra i segni del passato Un luogo dove perdersi con il naso all’insù per osservare tutta la sua bellezza architettonica. I portali d’ardesia, infatti, sono un’altra meraviglia di Triora: da quello gotico (sec. XII) della Collegiata, a quelli dei palazzi nobili, con i simboli delle casate scalpellati via nel periodo post-rivoluzionario francese, con le architravi scolpite, i marmi abrasi, i bassorilievi su pietra nera o ardesia, e sculture affascinanti.The body content of your post goes here. To edit this text, click on it and delete this default text and start typing your own or paste your own from a different source.