Nel corso degli ultimi decenni la Val di Vara ha prestato particolare attenzione alla produzione agro alimentare, attivando percorsi di qualità nelle produzioni che la hanno portata ad essere conosciuta come la "Valle del Biologico",
In questa sezione alcuni dei produttori che maggiormente hanno conquistato la scena locale e nazionale.
I prodotti dell'agricoltura e dell'allevamento di qualità finiscono sulla tavola elaborati secondo le ricette della tradizione, che spesso affondano le proprie radici nella storia (si narra, ad esempio, che i testaroli provengano direttamente dai romani).
Una cucina, inoltre, spesso povera, capace di preparare deliziosi piatti con "quello che trova a disposizione".
Una piccola guida ai locali della Val di Vara e della provincia in cui, a nostro parere, la qualità dei prodotti si lega meglio al legame con il territorio e con le sue tradizioni. Da segnalare come la cucina di pesce entri nelle nostre proposte testimoniando il forte legame con il mare di tutte le nostre comunità (i fondatori della Compagnia Lavoratori Portuali provenivano quasi tutti dalla valle).
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La Cooperativa Casearia Val di Vara nasce nel 1978 dallo sforzo congiunto dei contadini della val di Vara. Testimonianza dell’impegno mostrato è il nostro logo: una lumachina simboleggia le fatiche e la costanza con cui sono state prodotte le prime forme. La Cooperativa Casearia riesce oggi ad attuare il sogno di coloro che l’avevano costituita: raccogliere e trasformare in loco, nel proprio caseificio, tutto il latte prodotto dai soci, valorizzando così un’attività altrimenti destinata a scomparire. Per fare questo abbiamo recuperato le antiche ricette di caseificazione della nostra valle e le abbiamo integrate con le moderne tecnologie alimentari, in modo da garantire la massima qualità insieme alla genuinità di un tempo. Un gran numero di nostri soci allevatori ha oggi adottato i metodi dell’agricoltura biologica, più rispettosi del benessere degli animali e degli ecosistemi della natura. Il nostro latte ed i nostri formaggi hanno così ricevuto, primi in Liguria, un ulteriore riconoscimento di qualità: la certificazione biologica. Orgogliosi di sostenere l’agricoltura delle nostre campagne, Vi invitiamo ad assaggiare i nostri prodotti, che potrete trovare nei migliori negozi della Liguria o, direttamente a Varese Ligure nello spaccio del Caseificio.
Esposito Erasmo sceglie la Val di Vara come comprensorio ideale dove collocare un’azienda che trae dalla natura la materia prima e la sua identità.
Egli ha sempre voluto che i clienti lo ritenessero un buon produttore, non un grande produttore. Oggi i figli, le nuore e i nipoti continuano a seguire la sua strada.
Produzione giornaliera con latte vaccino intero proveniente esclusivamente da allevamenti italiani. Prodotti artigianalmente senza conservati, sostanze antimuffa e antifermentative.
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L'Azienda agricola "Cornice" nasce alla fine degli anni 90 grazie alla volontà di Ivano Luigi De Nevi attivissimo titolare dell'azienda che sorge nella vallata del Vara dove il microclima e la composizione del terreno sono tra le più favorevoli per la coltivazione della vite fin dal medioevo.
L'Azienda si estende su una superficie di 60 ettari di terreno, 2 dei quali sono coltivati a vigneto, circa 1 ettaro ad uliveto ed un apposito "fondo chiuso" di 9 ettari è dedicato alla raccolta dei funghi e delle castagne .
L'Azienda Cornice è tra le più dinamiche della Val di Vara, produce ed imbottiglia vini di qualità, esclusivamente dalle dalle proprie uve che sono della varietà Ciliegiolo, Merlot e Syrah, per i vini rossi, ed Albarola e Sauvignon per i vini bianchi.
Alleva, con criteri rigidamente biologici, bovini di razza "Limousine" per la produzione di carne.
A partire dal 2000 l'Azienda si inserisce nel settore ospitalità mettendo a disposizione dei propri clienti locazioni di alta qualità inserirte in incantevoli borghi fuori dal tempo e in situazioni paesaggistiche di grande impatto.
A Sesta Godano, nell’alta Valle del Vara, l’azienda Calcinara di Antonella Manfredi ha riportato agli antichi fasti il vigneto di Re de Peiu su un poggio ottimamente esposto, producendo vini rossi e bianchi, rispettivamente da un blend di Merlot, Syrah, Pollera e da Albarola e Sauvignon blanc. I rossi maturano in botti d’acciaio ed in barrique e sono successivamente affinati in bottiglia; i bianchi restano sei mesi in botti d’acciaio prima di passare all’affinamento in bottiglia. La cantina piccola ma efficiente, è dotata di moderne attrezzature per la vinificazione delle uve, ed è guidata con determinazione da Daniele Taddei.
Considerazioni di TigullioVino Agosto 2009
L'azienda agricola Calcinara è una delle nuove piccole realtà sorte nella valle di Vara, e guidate enologicamente da Giorgio Bacigalupi, che ha deciso di sposare le varietà locali come l'albarola, la pollera e il ciliegiolo a quelle internazionali come merlot, syrah, cabernet sauvignon e sauvignon blanc.
I risultati appaiono incoraggianti, anche se per ora la ridotta superficie vitata non permette di produrre diverse etichette differenziate per vitigno o “spessore” del vino. I nuovi appezzamenti sulle colline meglio esposte di Sesta Godano dovrebbero garantire anche quantitativamente una maggiore continuità alla produzione soprattutto dei bianchi, mentre per quanto riguarda i vini rossi, si attende almeno una separazione tra prodotti destinati ad una beva meno impegnativa, e le riserve maturate adeguatamente in cantina.
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L’Azienda nasce nel 2014 e la sua attività è orientata al recupero e alla valorizzazione di uno dei territori più affascinanti ed impervi del panorama vitivinicolo italiano, al mantenimento dei vigneti terrazzati a strapiombo sul mare e quindi alla sopravvivenza del vino 5 terre celebrato già nell’antichità. Il 90% delle varietà coltivate sono Bosco, Albarola, Vermentino, vitigni a bacca bianca, dalle quale otteniamo il vino 5 Terre DOC e il famoso 5 Terre Sciacchetrà; il restante 10% è dedicato alle uve a bacca rossa, dal quale si ottiene il Rosso IGT Terre di Levante. I vigneti si estendono per circa 3 ettari sulle alture tra Vernazza e Monterosso al Mare all’interno del Parco Nazionale delle Cinque Terre, riconosciute dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La coltivazione dei vigneti è completamente manuale. A pochi kilometri dal centro di Monterosso, sulla strada provinciale per La Spezia si trova la sede operativa dell’Azienda Agricola A Scià, dove per la vinificazione ci affidiamo a tecniche produttive moderne coniugate con la tradizione
L’idea della Cooperativa I Castelli sorge nella metà degli anni 90’ come esperimento voluto dalla Consulta all’agricoltura del Comune di Bolano. L’obbiettivo era quello di capire se vi fosse la possibilità di produrre un vino di alta qualità in una zona dove storicamente si è sempre prodotto vino sfuso finalizzato al consumo domestico. Il fine ultimo era quello di salvaguardare e promuovere la coltivazione della vite e la produzione del vino, dopo un lungo periodo di progressivo abbandono e spopolamento delle campagne.
nel 1998, si è capito che il territorio ben si presentava al progetto, stimolando l’interesse dei piccoli viticoltori privati a produrre un’uva di maggior qualità e a mantenere viva la piccola tradizione viticola locale.
Da qui la scelta dei primi dieci viticoltori di ufficializzare la nascita della cooperativa che, già alla fine del primo anno di lavoro vede triplicare il numero di soci conferitori.
Il progetto piace molto e, nel giro di pochi anni, si arriva alla dimensione attuale della produzione, dove circa 70 soci producono 25.000 bottiglie di vino, in parte destinate alla grande distribuzione e in parte al settore Ho.Re.Ca.
La Cooperatiava è attualmente gestita da Paolo Ricciardi e Massimo Anastasia che si occupano sia della parte enologica, consigliati e seguiti da Giorgio e Davide Baccigalupi, che di quella organizzativa e commerciale.
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Il legame del miele con il territorio di Calice e la cultura per questo prodotto risale a molti anni fa, già nella prima metà dell’ottocento esistono testimonianze che ci permettono di affermare che esistevano contadini che integravano con questa attività se pur marginale e senza conoscenze approfondite il loro reddito, spesso recuperavano dai tronchi di alberi il miele con metodi rudimentali, nella maggior parte dei casi le api non sopravvivevano altre volte venivano appositamente soppresse per facilitare il recupero. La prima evoluzione si è avuta nella sconda metà dell’ottocento, quando andò diffondendosi la tecnica dell’allevamento con l’utilizzo dei bugni rustici, una porzione di albero della lunghezza di 80-90 cm e del diametro di circa 30- 40 cm veniva completamente svuotata, all’interno si collocavano due bastoncini solitamente incrociati per facilitare la costruzione dei favi.
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Il Presidio del Gallo Nero fa parte degli oltre 500 Presidi Slow Food che sostengono le piccole produzioni tradizionali. In Val di Vara un piccolo gruppo di allevatori custodisce una razza avicola di taglia gigante, allevata nella natura incontaminata.
È una razza maestosa, con il piumaggio completamente nero, setoso, dai riflessi verdi metallici. La cresta grande, color rosso vivo, è unica, a cinque punte. Mansueta e ottima covatrice, si era diffusa nelle fattorie di tutta la provincia di La Spezia. Una delle ragioni del suo abbandono è indubbiamente la sua caratteristica principale, ovvero le dimensioni, assolutamente inadatte ai consumi delle piccole famiglie moderne. Con una sola gallina di razza gigante nera è possibile sfamare almeno sei commensali: se consideriamo che il mercato attuale richiede polletti di piccole dimensioni, è chiaro che la promozione di questa razza è un’impresa complessa.
I polli del Presidio pascolano liberi e si nutrono di granaglie, avanzi dell’orto, erbe e insetti. I pollai sono piccole strutture in legno che ospitano un maschio e dieci femmine, circondati da ampi spazi aperti dove gli animali razzolano liberamente, anche nel vicino sottobosco. Raggiungono il peso ideale di oltre tre chilogrammi solo dopo un tempo minimo di dieci mesi.
Grazie all’alimentazione naturale, integrata dal pascolo, la qualità della carne è eccellente, è soda e saporita, più scura sulle cosce che sul petto: un indicatore fondamentale che segnala che il pollo ha pascolato, e quindi ossigenato molto la muscolatura.
Il "Bonetto", in altre regioni conosciuto come bomba di riso al ragù di carne, è una delle ricette tradizionali della nostra vallata. Piatto unico e molto sostanzioso (riso e ragù di carne) conosce molte varianti forse significative di una cucina povera che impara a utilizzare tutto in ricette anche innovative.
Altro piatto tipico della cucina povera, essenzialmente ligure, che mette insieme molti tipi di verdure e utilizza il pesto. Anch'esso con molte varianti (ad esempio legate al tipo di pasta che viene utilizzata)..
Le castagne sono tradizionalmente un alimento base della cucina della Val di Vara, utilizzate in tantissimi modi, dai dolci alla pasta fatta con farina di castagna, appunto.
Un piatto che sembra derivare direttamente dall’antica Roma. Fatti con farina, acqua e sale e cotti in testi di terracotta sono serviti con pesto oppure farciti con salumi e formaggi. Tipici della Val Graveglia, Val di Vara, La Spezia e territori limitrofi, portano in tavola il sapore della gastronomia locale.
Un ricco tesoro della tradizione ligure. Monete di pasta all’uovo, dal sapore antico che spopolano conservando eleganza e bontà! Buonissimi con il pesto o con la salsa di noci ma anche con il toccu!
I pancotti conditi con la salsa di noci sono facili da trovare anche nell'alta Val di Vara
Un gusto che arriva dal passato. Il sapore che galeotto fu per molti matrimoni. Una specialità della pasticceria ligure.
Dolce tipico autunnale il Castagnaccio si diffuse da prima nelle zone dell’Appenino ligure, dove la cultura della castagna era alla base dell’alimentazione locale, . Oggi, questa torta realizzata con la farina di castagne, pinoli, uvetta, dall’aroma inconfondibile, è protagonista di diverse sagre e feste. Questo dolce dal sapore antico e tradizionale, non contenendo glutine, è adattissimo per i celiaci.
Piccoli dolci di pasta frolla, a forma di cappelletto e ripieni di confettura di mele cotogne, i cobeletti sono un tipico dolce ligure di antica tradizione. Da Rapallo, che nel 2012 ha ottenuto la Denominazione Comunale d’Origine (DE.CO), a Finale Ligure, i cobeletti allietano i più golosi che amano assaggiarli anche nelle versioni più moderne con marmellate di albicocca, pesca o frutti di bosco.
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Preparate con semplici ingredienti come uova, farina e burro le bugie sono il dolce per antonomasia del Carnevale. Croccanti ma friabili, sottili e ricoperte di zucchero a velo, le bugie non possono mancare tra i coriandoli, stelle filanti, maschere e scherzi.
Ormai quasi scomparse sia dalle cucine casalinghe che dai ristoranti sono piccole e delicatissime meringhe che vengono bollite nel latte e servite su una soffice crema di pistacchio.
Il cavagnetto, dolce tipico del periodo pasquale, ha la forma di un piccolo cestino con il manico, dentro al quale viene posizionato un uovo intero con guscio. La ricetta è antica ed è stata tramandata di generazione in generazione sino ai nostri giorni. Da sempre, a Brugnato, è il simbolo della Pasqua in quanto veniva preparato il giorno della vigilia e portato in chiesa dai bambini per la benedizione, quindi mangiato in famiglia il giorno successivo. L'impasto è quello con cui viene prodotto anche il famoso canestrello
ma la forma particolare lo distingue e lo rende unico.
Ricetta e immagine tratti da La Mia Liguria
Una produzione orgoglio del borgo di Brugnato nasce forse per rendere più saporito il pane che i contadini si portavano nei campi.
Ingredienti: impasto di farina tipo "00", acqua, zucchero, uova, semi di anice, margarina vegetale, lievito di birra, miele e aromi naturali.
Preparazione: oggi tale impasto viene fatto in una impastatrice da produttori artigiani. All'uscita dall'impastatrice il composto viene lavorata a mano dandogli la forma a ciambella e lasciato lievitare per 2 ore in una teglia. Al termine viene cotto in forno a 190°C per 20 minuti.
Gli agriturismi della Val di Vara e della provincia che si segnalano per la qualità dei prodotti utilizzati, l'ambiente e la qualità dell'acoglienza.
I ristoranti, le trattorie e le osterie della Val di Vara, con particolare riferimento ai piatti proposti, agli ingredianti e all'accoglienza. Sono segnalati anche gli esercizi del golfo e quelli della Lunigiana e della Val di Magra, intimamenti connessi con le tradizioni della Val di Vara,
Una tradizione che nasce negli anni '70 e che ormai ha superato i 50 anni di attività.
La Nuova Spezia è molto apprezzata e frequentata dagli spezzini per la sua semplicità, la qualità dei prodotti, la genuinità del gusto del pescato che non viene mai coperto con altri sapori forti. La nuova Spezia è situata nel pieno centro cittadino, a pochi metri dalla porta principale dell'Arsenale Militare e dal connesso Museo Navale.
La gentilezza e la cordialità dei fratelli De Lisi e del loro personale trasformano la pausa pranzo o la cena in un momento di grande serenità. Anche il locale recentemente rinnovato si propone in modo particolarmente accogliente.
Nella bella stagione è possibile anche pranzare o cenare all'aperto nello spazio antistante il locale.
Da assaggiare l'antipasto di mare, quasi un pranzo da solo, il risotto alla marinara, la grigliata mista di pesce, e infine da non perdere è l'astice alla Catalana con frutta e verdura. I nostri piatti sono realizzati con prodotti genuini selezionati esclusivamente dal nostro chef, costantemente aggiornati con creatività e gusto in base agli ingredienti della stagione adatti ad ogni tipo di palato.
La freschezza del pesce e dei crostacei è tale che quasi sempre i prodotti vengono serviti anche crudi per gli amanti di questa preparazione.
Questa indimenticabile esperienza avverrà in un atmosfera informale e cordiale da vera trattoria d'altri tempi.
" La sua felice collocazione, l'armonia degli equilibri architettonici, il gusto e la sobrietà degli ambienti conferiscono al ristorante La Nuova Spezia le qualità di un locale d'eccezione nel quale l'atmosfera gradevole e accogliente si esalta in una perfetta simbiosi con i colori, i profumi e i sapori della tradizionale cucina mediterranea. "
Il locale è una sinergia tra buon gusto e opere d'arte di vario genere.
"In un ambiente caldo e familiare il ristorante La Nuova Spezia offre ai suoi clienti una cucina tradizionale e marinara, seguendo con scrupolo le regole della dieta mediterranea ed usando i prodotti tipici della Liguria. "
La cantina è particolarmente curata, con particolare attenzione ai prodotti del territorio. Sono presenti in particolare vini DOC delle Cinque Terre e Vermentino DOC dei Colli di Luni.
PACCHERI ALLA SCARPARA
MUSCOLI ALLA MARINARA
GRIGLIATA MISTA
FRITTURA MISTA
CATALANA